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Le lenti a contatto
Cenni storici
Verso il 1200-1300 in seguito alla scoperta della possibilità di correggere i difetti visivi tramite lenti in vetro ,si aprì la strada per poter concepire di correggere i difetti visivi tramite dei mezzi diottrici direttamente a contatto dell' occhio. Solo verso la metà del XIX secolo questa idea prese forma,ma le prime effettive esperienze pratiche possono essere Considerate dell' ultimo decennio del secolo scorso. Uno dei maggiori esponenti fu Adolf Fick che prendendo in considerazione la possibilità di ricostruire una superficie sferica corneale,lavorò il vetro a forma di conchiglia ed adagiandolo sulla sua superficie anteriore dell'occhio. Questa correzione a contatto fu sperimentata su animali,su sè stesso e su alcuni pazienti. Alla fine del secolo XIX già esistevano fabbricanti di lenti sclerali ; queste lenti erano costruite in vetro e appoggiavano direttamente sulla sclera. In realtà le lenti a contatto sclerali si erano dimostrate difficili da costruire ,da adattare e da portare. Nel 1935 la disponibilità di materie plastiche trasparenti ,con caratteristiche fisiche e chimiche nettamente superiori a quelle del vetro permise alle officine Obrig di New York l'adozione di tali materiali per il particolare impiego nella costruzione di lenti a contatto. Rispetto al vetro ,il polimetilmetacrilato o PMMA ha il vantaggio di essere inattaccabile da tutti gli agenti chimici presenti nell'occhio e di avere un peso specifico inferiore rispetto a quello del vetro.Anche l'accresciuta tollerabilità delle lenti sclerali, realizzate con materiale plastico, non arrivò però a diffonderne molto l'uso; il loro impiego era limitato a casi di estrema necessità. Il problema maggiore era inoltre rappresentato dall' inadeguatezza di un liquido adatto da inserire tra lente e occhio. La soluzione si ebbe nel 1943 quando a Londra Bier costruì lenti sclerali perforate; in questo modo il liquido lacrimale poteva scorrere sotto la lente Le prime lenti a contatto, puramente corneali in polimetilmetacrilato , si realizzarono nel 1948 ad opera dell'americano Kevin Tuohy; il diametro di queste lenti era attorno ai 12mm con zona ottica di 10 mm , il raggio base più piatto del raggio corneale massimo di circa 0,3mm e lo spessore medio di 0,3mm. A causa delle difficoltà tecnologiche incontrate allora nella lavorazione di lenti con spessore minimo , erano frequenti spessori al centro di lenti negative, il che conduceva a pesi elevati che richiedevano valori delle forze di adesione maggiori di quelli richiesti dalle attuali lenti più sottili ; quindi la necessità di costruire superfici più vaste e di conseguenza diametri delle lenti maggiori di quelle oggi in uso. Queste lenti erano di tipo ricurvo con zona ottica centrale sferica ed una flangia periferica sferica di raggio di curvatura maggiore rispetto al raggio centrale. Con le modifiche apportate al diametro e allo spessore, avvenute intorno al 1950, le lenti risultarono più sopportabili e quindi diffuse. La svolta decisiva si ebbe però dopo circa dieci anni ,di ricerca all' istituto di Chimica Macromolecolare di Praga, ad pera del Prof. Otto Wichterle che pubblicò gli elementi fondamentali per la costituzione di una materia plastica nuova destinata ad essere a contatto con i tessuti umani : l' idrossiletilmetacrilato o HEMA. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da notevoli studi per la messa a punto di nuovi materiali, studiati e sintetizzati per essere idonei ad una migliore sopportabilità delle lenti a contatto più adatte alla conformazione corneale.
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